Cinquant’anni nell’arredamento con Ar Fer - Cronaca - ilrestodelcarlino.it

2022-08-05 07:00:15 By : Ms. Luo Carol

Si sono dati appuntamento in 165 al ristorante il Laghetto di Castrocaro per celebrare mezzo secolo di attività: titolari, dipendenti, amici, collaboratori, clienti e tutti gli altri membri della grande famiglia di Ar Fer s.r.l., impresa di Terra del Sole rinomata dal 1972 per la produzione di strutture e accessori in ferro per l’arredamento. Cinquant’anni vissuti intensamente per la qualità e la mole di lavoro ma sempre in un clima di grande armonia, come ha avuto modo di rimarcare anche il sindaco Francesco Billi, presente ai festeggiamenti. Nel laboratorio di via Sacco e Vanzetti prendono vita quotidianamente ‘scheletri’ per poltrone e divani, per l’imbottito in generale, ma anche "meccanismi, movimenti, piedi e particolari con finitura a vista per il salotto".

E proprio nella cittadella sarebbe nato il famoso movimento ‘relax’, che ormai caratterizza le comode sedute in ogni parte del globo. "Ma in realtà non si inventa niente" si schernisce Roberto Luci, uno dei fondatori di Ar Fer, ormai pensionato ma sempre presente in azienda con le mani ‘magiche’ o i consigli impagabili. Al timone oggi ci sono gli eredi Davide e Daniela, lui addetto ai rapporti con la clientela e lei responsabile dell’amministrazione; completa il trittico Fabrizio Ricci, figlio professionale di Roberto, noto agli amanti della notte come dj Ricciò, leader in seno alle mura aziendali.

"ll nostro è un lavoro di carpenteria metallica – spiega Ricci – realizziamo tutte le congiunzioni che ruotano attorno all’universo dell’arredamento utilizzando il ferro, più leggero e performante del legno". In questi cinquant’anni tanto è cambiato, soprattutto in ambito tecnologico. Una volta si lavorava con lima e flessibile, – "la mia gamba e la mia spalla parlano" sorride Roberto, reduce da alcuni interventi di rimessa in sesto di cartilagini e tendini – oggi si lavora con laser e robot. Ma a Terra del Sole non manca mai il tocco artigianale, abbinato a una precisione chirurgica. E i risultati sono evidenti.

"Quando io e Davide siamo entrati in azienda – dice Daniela – i dipendenti erano meno di 10, oggi siamo in 22". Il primogenito di casa Luci già da studente trascorreva l’estate accanto al padre mentre la piccola della famiglia era solita accompagnare la mamma, in organico dal 1988 al 2010, negli uffici e dai clienti. Il passaggio di testimone non ha mutato i capisaldi della vita in azienda, dove la parola d’ordine è armonia. "Nessuno deve venire al lavoro malvolentieri – spiega Roberto –. Se ci sono problemi, è giusto spiegarsi, aprire il cuore, cercare di venirsi incontro". Così capita che Daniela ogni tanto dia la sveglia telefonica a chi la mattina è poco incline a lasciare l’abbraccio di Morfeo. In squadra sono quasi tutti under 50, abituati a condividere una pizza o a vestire i colori di Ar Fer nei tornei di calcio a 5. Tra loro anche il figlio e il genero di Ricciò e la moglie di Davide. Ognuno depositario di mille aneddoti: dal team di architetti di un noto stilista dalle pretese assurde al committente svedese dal fare sospetto fino al divieto di fumare imposto da Roberto. "Ma con la concessione di tre mesi per adattarsi".

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